Si tratta del tipo di calcio che consente di ottenere una buona precisione unitamente a potenza di tiro. Inoltre permette di potere innestare lo stesso su di una buona velocità di corsa.
Si attua colpendo la palla con la porzione di piede che va dalla base dell’alluce sino al malleolo mediale. Anche in questo tipo di calcio occorre mantenere il piede in estensione. Il punto di maggiore contatto si localizza tra il primo e il secondo osso cuneiforme e la base del primo osso metatarsale.
- Il calcio di interno-collo richiede la rincorsa con traiettoria obliqua rispetto alla direzione del tiro e l’obliquità della rincorsa si accentua proporzionalmente rispetto alla potenza impressa. Ragione per cui un tiro molto forte richiede l’accentuata inclinazione del corpo, con la relativa accentuata obliquità della rincorsa. Diversamente il calcio avviene in condizione di squilibrio.
Si consideri inoltre che la naturale oscillazione della coscia non si limita alla articolazione dell’anca, ma coinvolge il tratto sacro-lombare, il quale compie una azione di flesso-torsione.
Come risultato, specie nel calcio eseguito con potenza, non si esegue una oscillazione perfettamente rettilinea dell’arto inferiore, ma semicircolare e diagonale rispetto alla frontalità del corpo. Ed è per questo motivo che la traiettoria di rincorsa, anticipando questa necessità di oscillazione diagonale rispetto alla frontalità del corpo, deve essere obliqua rispetto alla direzione del tiro.
- Il piede di appoggio si colloca un po’ più lontano rispetto agli altri tipi di calcio che abbiamo esaminato, ad una distanza laterale di 20 – 25 cm.
- Lo sbilanciamento in avanti e laterale del busto è in questa esecuzione molto accentuato, specie nei calci in cui si ricerca potenza.
Le braccia compiono un movimento sinergico di bilanciamento del calcio che è abbastanza complesso da spiegare data la notevole simultaneità dei movimenti.
In un primo momento il braccio corrispondente alla gamba calciante si slancia in avanti, anticipando l’oscillazione calciante vera e propria, mentre l’altro braccio compie un movimento opposto. Durante l’oscillazione in avanti dell’arto calciante le braccia invertono la loro posizione fintanto che, al termine del calcio, il braccio controlaterale si sposta in avanti per compensare il disequilibrio dovuto alla spinta di inerzia che la gamba calciante produce sul corpo.
- Rincorsa non correttamente obliqua alla direzione di tiro.
- Errato posizionamento del piede di appoggio.
- Conseguente sbilanciamento indietro del busto al momento del tiro.
- Contatto del piede sulla palla non centrale che determina una non voluta rotazione sulla stessa e deviazione della traiettoria.
Poniamo ora l’attenzione su di
una variante del calcio di interno-piede che è insegnata con maggior enfasi in
alcuni centri del nord Europa e che peraltro fa parte del repertorio dei
calciatori di buon livello. Potremmo chiamarla come calcio di interno-collo
con rotazione ad uscire.
- In pratica si tratta di colpire la palla con l’interno-collo del piede, ma imprimendo alla stessa una direzione di tiro quasi corrispondente alla direzione della rincorsa. Ciò è reso possibile grazie al fatto che il pallone acquisisce una rotazione diversa da quella consueta che si ottiene calciando la palla di interno-collo. Ad esempio, calciando di interno-collo col piede destro, normalmente la palla acquisisce una rotazione interna, vale a dire da destra verso sinistra. Invece calciando di interno collo piede destro con effetto ad uscire, la rotazione avviene da sinistra verso destra, così come nel calcio di esterno-collo. Ciò è dato dal fatto che il piede di appoggio si colloca molto più lateralmente rispetto alla palla anche 25 – 35 cm e, sebbene la superficie di contatto piede/palla è sempre l’interno-collo, è diverso l’angolo tra l’oscillazione della gamba e la direzione di tiro.