La rimessa con le mani, che avvenga dal fondo o successivamente ad una parata, costituisce come gia sottolineato uno dei gesti tecnici più specifici e significativi relativamente a tale ruolo, rivestendo addirittura importanza primaria quando ci si trovi ad attaccare una difesa pressing o soprattutto qualora un'esecuzione anticipata possa determinare un'occasione da rete. Nel tentativo di riuscire a generare una simile situazione il portiere dovrà necessariamente abituarsi ad azzerare il tempo di transizione fra azione difensiva ed offensiva predisponendosi ad una immediata riorganizzazione del gioco una volta entrato in possesso di palla. Questo fatto in seguito ad una parata efficace, ma anche dopo una conclusione sul fondo il portiere andrà allenato ad un rapido recupero del pallone, magari avvalendosi dell'aiuto dei compagni di squadra per eseguire la rimessa prima che la squadra avversaria abbia schierato la propria difesa.
Le ristrette dimensioni del campo garantiscono poi al rilancio una potenziale componente decisiva, dipendente dalla qualità di esecuzione e da un adeguato movimento del compagno. Ai fini della ripartenza gioca però un ruolo importante soprattutto la posizione di provenienza dell'attacco avversario. Un'impostazione originata da una situazione di attacco centrale comporta generalmente un "fattore-sorpresa" piuttosto relativo, in quanto le traiettorie di ripartenza (1,2,3) tendono a ripercorrere la traiettoria di provenienza e ciò garantisce quindi all'avversario un impatto visivo frontale del pallone ed una coscienza completa degli spazi da coprire. (Diagr. 17). Massimi fattori di funzionalità della ripartenza saranno quindi la prontezza di movimento del compagno ricevente e la prontezza di rilancio del portiere.
Differenti sviluppi presenta invece un'impostazione originata da situazione di attacco laterale. Il "canonico" posizionamento del portiere sul primo palo rappresenta una condizione di anticipo rispetto al "cuore" dell'azione (l'area di rigore), ideale per l'immediata ripartenza. Rispetto al caso precedente, inoltre la traiettoria di ripartenza non corrisponde più alla traiettoria di provenienza, ma procede evidentemente in direzione diversa. Considerati quindi il punto di partenza del pallone e l'obbiettivo del tiro laterale, appare consigliabile (ma non vincolante) per il portiere sfruttare la zona opposta di rilancio come "fattore sorpresa", laddove esiste cioè un basso livello di generale concentrazione mentale da parte dei giocatori. In tali situazioni, quindi, il portiere che entri in possesso del pallone deve sapere che esiste un settore di campo utilizzabile in quel momento, che possa garantire un'ampia apertura di spazi e comporti una scarsa considerazione tattica e mentale da parte avversaria.
Redatto il 29/08/2002