I REQUISITI DEL PORTIERE 

dal libro CALCIOA CINQUE/Il manuale dell’allenatore

 

Nel calcio a cinque il ruolo più complesso e determinante è quello del portiere, infatti quest’ultimo, oltre ad essere parte integrante dell’organizzazione della squadra, utilizza, per soddisfare le sue funzioni, una tecnica speciale rispetto al resto dei compagni.

Un buon portiere deve essere in possesso di alcuni requisiti fisico-atletici e psico-caratteriali, che costituiscono la base per costruire una buona tecnica e tattica.

Analizziamo ora questi requisiti, il cui potenziamento può essere abbinato all’allenamento tecnico-tattico.

·        Requisiti fisico-atletici

Qui a fianco è rappresentata una esercitazione specifica che mira ad allenare sia la parata

(tecnica) sia la forza esplosiva.

Materiale: Palloni (distanza 8-10 metri) a disposizione dell’altro portiere P2.

Giocatori: P1 difende la porta, P2 cerca di realizzare il goal.

Regole: P2 deve cercare di far goal. P1 deve evitare di subire goal ed inoltre se para la

palla oltre la linea dei tre metri guadagna tre punti mentre se non la supera ne ottiene uno.

Quindi il portiere deve cercare di parare andando incontro alla palla.

Obbiettivo: Sfida fra i portieri a chi subisce meno reti.

Note: Recupero completo fra una parata e l’altra.

·        Reattività. Sicuramente è la caratteristica più importante che il portiere deve avere. La reattività consiste nella capacità di avere un basso tempo di intervento fra lo stimolo visivo (percezione del tiro) e l’inizio della reazione motoria. Spesso l’elemento ritardante è costituito dall’incertezza nel valutare la direzione del tiro, quindi è importante esercitare oltre la riduzione del tempo di intervento anche il livello di attenzione e concentrazione. Quindi in sede di allenamento si devono proporre esercitazioni che hanno come scopo la riduzione del tempo di reazione; queste ultime possono essere generali dove si migliora la reattività in senso generale o specifiche ove il miglioramento si ottiene con situazioni reali di gioco.

Ora presentiamo alcune esercitazioni generali:

Esercitazione nr. 1. L’allenatore si mette alle spalle del portiere e gli lancia la palla scavalcandolo, quest’ultimo la deve prendere prima che cada a terra.

Esercitazione nr.2. L’allenatore si mette alle spalle del portiere e gli lancia la palla sulla schiena, quest’ultimo si deve girare per bloccarla nel minore tempo possibile.

 
Esercitazione nr.3. Il portiere ad occhi chiusi con le mani unite e aperte davanti al viso, deve cercare di prendere la palla che l’allenatore gli lancia sulle mani.

Vediamo alcune esercitazioni specifiche:

Esercitazione nr.1. Il portiere fronte alla porta si gira al segnale dell’allenatore per parare

il tiro.

Esercitazione nr.2. Si mette il portiere fronte al muro, l’allenatore, posto dietro il portiere,

calcia la palla con violenza verso la parete. Il portiere deve difendere la propria porta.

·        Coordinazione. Un’altra capacità importante per il portiere è quella coordinativa. Infatti

una buona coordinazione nei movimenti permette al portiere di effettuare i fondamentali

tecnici con più efficacia (es.: gli spostamenti all’interno della porta sono più veloci). Una

esercitazione può essere: il portiere prima di eseguire un fondamentale tecnico (parata, trasmissione della palla, ecc.) esegue un salto facendo una rotazione su se stesso di 360 gradi (miglioramento dell’equilibrio).

·        Requisiti psico-caratteriali.

·        Fiducia in se stesso. Non si può pensare ad un portiere che non abbia la fiducia nei propri mezzi. Questo aspetto deve far parte della sua personalità anche perché un portiere insicuro negli interventi trasmette insicurezza a tutta la squadra. Questo requisito è difficilmente allenabile, perché, come già detto, è un aspetto del carattere che trova spesso la sua formazione nella vita in generale.

·        Coraggio. Questo sicuramente è fra i requisiti più importanti, infatti il portiere, istituzionalmente, ha il compito di opporsi alla palla che in molti casi è scagliata verso la porta con violenza da brevi distanze. In fase di allenamento questo requisito può essere migliorato:

·        Cercare di stimolare il portiere a guardare sempre la palla in qualsiasi suo intervento.

·        Abituarlo a ricevere tiri scagliati con violenza da breve distanza (all’inizio utilizzando anche palloni più leggeri).

·        Scelta di tempo. Nel calcio a 5, a causa dei tempi di gioco molto brevi, la scelta del tempo assume una importanza fondamentale. Una buona scelta di tempo è strettamente legata alla capacità che ha il portiere di capire anticipatamente l’intenzione dell’avversario, in modo da poter anticipare l’azione difensiva-offensiva. Questo presuppone da parte del portiere una conoscenza tecnico-tattica elevata, quindi in fase di allenamento è molto importante utilizzare esercitazioni a carattere situazionale, dove si riproporranno azioni reali di gara.

·        Tranquillità. In qualche maniera ci si può riallacciare alla fiducia in se stesso, infatti anche questo aspetto fa parte della personalità del giocatore. Anche in questo caso un portiere tranquillo è più pronto a trovare la soluzione più efficace durante la gara.

·        Concentrazione. Altro requisito fondamentale. Infatti un portiere attento costantemente all’evoluzione del gioco è più facilitato ad interpretarlo, quindi al momento dell’intervento è più pronto. In fase di allenamento è molto importante proporre esercitazioni che nel loro sviluppo costringano il portiere a mantenere elevato il grado di concentrazione.

Esercitazione nr.1. A coppie, il portiere sulla linea di porta e l’altro di fronte a circa 1-2 metri. Il secondo imita le parate del primo. Alternarsi nei ruoli.

 
Esercitazione nr. 2. Gioco ombra. A coppie, uno dietro l’altro, il portiere dietro imita le parate eseguite dal compagno sui tiri dell’allenatore.

Esercitazione nr. 3.

Qui a fianco è rappresentata una esercitazione che mira a far tenere al portiere una elevata

concentrazione.

Materiale: 6 palloni disposti a semicerchio a circa 8-10 metri dalla porta.

Giocatori: P1 difende la porta. Un pallone ciascuno a tutti i giocatori.

Regole: Ogni pallone è battezzato con un numero. P1 si mette di fronte alla porta.

L’allenatore chiama un numero, allo stesso tempo il giocatore corrispondente calcia a

rete. P1 udito il numero si gira per parare il tiro.

Obbiettivo: Sfida fra portieri a chi subisce meno reti.

Rimandiamo il lettore al paragrafo “Il portiere e la tattica”.

 

 

 

Redatto il 23/08/2002